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Scleranthus: dall'indecisione alla fermezza

 
 
?Sei uno di coloro che trovano difficile prendere decisioni, formarsi un?opinione quando pensieri contrastanti entrano nella tua mente e rendono difficile decidere per il verso giusto; quando l?indecisione perseguita il tuo cammino e ritarda il tuo sviluppo: prima ti sembra giusta una cosa poi l?altra? Se è così stai imparando a rispondere prontamente in circostanze difficili; a formarti opinioni corrette e a seguirle fermamente. Il piccolo verde Scleratnhus dei campi di grano ti aiuterà a questo fine?
 
Bach disse di Scleranthus che è un rimedio per l?indecisione, e che questa indecisione può essere superata coltivando la fermezza.
 
La pianta spunta nei campi di cereali, da luglio a settembre.
Al tempo di Bach era molto diffusa ma al giorno d?oggi costituisce una rarità. Ora è diventato difficile imbattersi in Scleranthus soprattutto perché questa pianta è stata estirpata a causa della lotta agli infestanti in agricoltura. E così allo stesso modo è divenuto sempre più raro vedere i papaveri ed ancora di più i fiordalisi.
 
Il suo nome botanico è Scleranthus Annuus, deriva dal greco skleròs anthòs cioè fiore indurito. Il suo nome comune è ?fiorsecco?, che si sovrappone perfettamente all?etimologia del nome botanico.
 
Anche in queste righe parliamo di uno dei Dodici Guaritori, i fiori che Bach individuò inizialmente come rimedi per ?tipi animici?, vere e proprie personalità psicologiche. 
Le persone Scleranthus sono molto intelligenti, capaci di logica e soprattutto di ampie vedute, talmente ampie da consentire loro di valutare sempre tutti gli aspetti di una questione. Sono perfettamente in grado di soppesare i lati positivi e quelli negativi. Se dibattono con un'altra persona ne comprendono sempre il punto di vista.
Ma questa grande qualità può causare loro la difficoltà di giungere ad una sintesi.
 
Ne consegue un blocco quando devono operare delle scelte. Parliamo in genere di scelte fra due cose e magari anche scelte non particolarmente importanti. E? il dover scegliere in sé che causa grande difficoltà quando l?energia di Scleranthus non è equilibrata.
Il punto è che, avendo visto tutte le sfaccettature di entrambe le possibilità, non vogliono lasciarne andare nessuna delle due. Questa è la vera difficoltà. Anche Cerato, di cui abbiamo già parlato, è un fiore per l?indecisione ma nel suo caso il problema è sentire la propria voce interiore e fidarsi del proprio istinto.
Per Scleranthus invece nessuna delle due cose fra cui è chiamato ad operare una scelta prevale sull?altra, e si paralizza. Vede con chiarezza che tutto ha lati luminosi e lati oscuri, quindi come può scegliere?
La questione diventa lacerante. Non parla volentieri di questa sua difficoltà che a volte lo fa apparire inaffidabile, poiché modifica frequentemente le decisioni prese. In ogni caso dopo avere effettuato la scelta gli rimane un senso di perdita nei confronti di ciò che ha lasciato. Si comporta coerentemente alla scelta operata ma non ne è mai del tutto soddisfatto.
 
Julian Barnard racconta che in Inghilterra Scleranthus è spesso cibo per coniglietti selvatici ed egli vede un?affinità fra la pianta e l?animale: entrambi ad esempio preferiscono i terreni soffici e smossi, uno per piantare con più facilità le proprie radici, l?altro per scavare tane senza troppe difficoltà. La diffusione di Scleranthus inoltre è molto legata al fatto di essere cibo per i conigli. Infatti i conigli se ne nutrono e i semi, che sono per loro indigeribili, vengono espulsi nelle deiezioni e distribuiti sul territorio. Un?altra analogia è anche con il modo in cui i coniglietti scappano a zig-zag, apparentemente incapaci di scegliere una direzione, che ci ricorda la difficoltà di scelta di cui abbiamo parlato fin qui.
 
Al di là della tipologia, Scleranthus può aiutare chi sente di aver bisogno di maggior fermezza. Sostiene quando prendere una decisione è problematico perché non sono chiare le priorità personali .
 
I bambini ai quali può molto giovare l?assunzione di Scleranthus hanno sbalzi di umore, sono prima allegri poi tristi, oppure sono scoordinati fisicamente. Purtroppo un errore a mio avviso che si fa sempre più spesso coi bambini è lasciare a loro la scelta anche in casi in cui essa dovrebbe essere fatta dei genitori. Questo provoca una grande angoscia ai bambini di questo tipo, che hanno piuttosto bisogno di contenimento. Gli adulti devono riprendersi la responsabilità di decidere per loro ogni qual volta è giusto farlo. Inoltre è utile ai bambini che vivono in modo problematico la separazione dei genitori: aiuta ad armonizzare interiormente il mondo materno e quello paterno.
 
Scleranthus è utile anche in caso di sintomi che hanno a che fare con oscillazione e discontinuità. Per esempio aiuta a superare il mal d?auto, la nausea, i sintomi ciclici e quelli che si manifestano a sbalzi, compresi gli sbalzi di umore.
 
Ed ora passiamo ad osservare il linguaggio della pianta, cercando di immaginare come il dottor Bach abbia potuto leggervi le caratteristiche adatte a farne un rimedio.
 
Cominciamo subito col dire che è una pianta annuale ma a volte è biennale. L?indecisione si manifesta già!
Cresce o sui terreni agricoli smossi oppure sceglie i terreni sabbiosi e aridi sui quali si appiattisce. Non supera di solito i 5 centimetri di altezza, è molto piccola soprattutto perché non si sviluppa in altezza ma si distende in orizzontale. Certamente molto diversa da Impatiens o Vervain che hanno una crescita precisa in verticale e si riferiscono a persone con idee e obiettivi molto chiari e precisi.
 
Niente di più lontano da Scleranthus, che si dirama in mille direzioni e non sembra proprio saperne scegliere una.
L?impressione generale che la pianta dà è di grande confusione: a parte le radici che sono al loro posto e fanno il loro lavoro, abbiamo steli disordinati che stanno in orizzontale, foglie che sembrano steli e fiori che sembrano foglie. C?è di che essere confusi e quindi indecisi!
 
Ciò che è chiaro è che da ogni nodo si dipartono due steli, alla base dei quali ci sono due foglie. Ad ogni passaggio di crescita della pianta riconosciamo il tema della dualità e del bivio.
 
Il fiore in genere è la parte in cui si può leggere con maggiore chiarezza la qualità positiva, quella che aiuta ad equilibrare. Ed è infatti quello che si utilizza per preparare il rimedio.
E allora qual è il regalo del fiore?  In questo caso è un fiore ben strano: intanto non ha petali, infatti quelli che vediamo sono i sepali. Il fiore, direi è il più sintetico dei fiori.
Nulla aggiunge all?essenziale. C?è tutto quello che serve ma niente di più, neanche i petali, con la loro nota seduttiva. E soprattutto, nel momento in cui avviene l?impollinazione nella pianta non cambia nulla. In genere il fiore appassisce, cadono i petali, l?ovario si sviluppa, poi si apre e avviene la dispersione dei semi. Qua no, tutto resta tal quale perché all?interno dell?ovario si sviluppa un unico seme, sempre germogliante, che prende il posto dell?ovario stesso perché giunge ad essere della stessa dimensione. Quando poi è maturo cade ai piedi della pianta madre e lì germoglia. Oppure, come vedevamo, viene mangiato dai piccoli erbivori e indigerito viene portato in giro. Il dono di questo fiore è dunque la stabilità: in lui nulla cambia.
E quindi in questo senso vediamo la qualità con la quale il rimedio aiuta la riarmonizzazione: fermezza, la capacità di cominciare una cosa, e di portarla avanti con chiarezza, semplicità e assoluta cristallina coerenza. In sintesi: la capacità di stabilizzare i propri progetti, generati in base alle nostre personali priorità.
 
L?assunzione del rimedio consente di conservare l?ampia visione che aiuta a cogliere tutte le sfaccettature della realtà. Resta una grande elasticità, che però non diviene mai confusione. E soprattutto la fermezza non diviene fissità, le scelte vengono effettuate con consapevole determinazione priva di rigidità.

 A cura di Marina Piancastelli, Naturopata
 

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