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Clematis: dall'illusione alla realtà

 
 
?Per i sognatori. Per gli addormentati. Per coloro che non sono mai completamente svegli e non provano nessun interesse particolare per la vita. Persone tranquille, non particolarmente felici della propria condizione, e che vivono più nel futuro che nel presente, sperando sempre in tempi più felici, in cui potranno realizzare i loro ideali. Nella malattia fanno pochi sforzi o addirittura nessuno, per guarire. In certi casi possono arrivare a desiderare la morte nella speranza di raggiungere una vita migliore oppure di ritrovare, forse, una persona cara che hanno perduto?
 
 
Clematis o clematis vitalba è probabilmente il secondo fiore scoperto dal dottor Bach. Egli lavorava ancora all?ospedale omeopatico di Londra ma già cercava ispirazioni per dirigere la propria ricerca verso nuove direzioni, e precisamente verso un metodo di cura così semplice da poter essere utilizzato da tutti. Ad un certo punto scrisse qualcosa di questo tipo: curarsi dovrebbe diventare semplice  come ?ho fame quindi vado a raccogliere una mela?, o anche ?ho paura della situazione che dovrò affrontare domani al lavoro quindi vado a prendere 4 gocce di Mimulus?.
 
La qualità di Clematis è quella di arricchire la realtà con una visione che viene dal mondo delle idee. Le persone che hanno caratteristiche affini all?energia di Clematis sono sognatori che immaginano mondi migliori, e soprattutto che hanno capacità artistiche, sono talentuose, possono essere musicisti, stilisti, pittori ma sono prima di tutto sognatori. Possono concretizzare le loro visioni, però solo quando sono saldamente radicati alla realtà. Poichè è nel mondo della materia che siamo chiamati a vivere, e che senza concretezza non esiste opera d?arte,  la difficoltà, la grande sfida di persone come queste può proprio essere quella di fare entrare il loro sogno nel mondo della materia.
 
Questo fiore viene inserito da Bach nel gruppo dei rimedi per coloro che hanno scarso interesse per il presente.
Quando Bach parla di questo rimedio, fra le altre cose, dice che può curare le forme più gravi di malattia del sonno. A partire dal 1915 si era manifestata in Europa una malattia di cui non si è mai compresa la causa, non si trovò cura e a causa della quale morirono molte persone. Alla fine poi così  si era manifesta, sparì da sola. Era la cosiddetta encefalite letargica. Era una malattia che portava le persone a chiudersi in se stesse, a divenire progressivamente sempre meno reattive agli stimoli esterni, a cadere in un sonno sempre più lungo e profondo fino a trapassare nella morte nei casi più gravi. Sembra che Bach abbia trattato con Clematis diversi malati di encefalite ottenendo buoni risultati. E forse la sua ricerca per questo rimedio partì dal desiderio di trovare la cura per una così strana malattia.
Certamente, come abbiamo visto, Bach mette l?eccessivo bisogno di dormire e la sonnolenza come descrizione dello stato negativo di questo tipo di energia.
La prima semplice cosa che rende lo stato Clematis facilmente riconoscibile è la distrazione, l?impressione di avere a che fare con persone completamente perse nel loro mondo.  Può risultare difficile richiamare la loro attenzione tanto sono assorte nel mondo interiore. Sono persone che si sforzano di seguirvi mentre raccontate qualcosa ma la loro attenzione è magneticamente catturata da qualcosa che le porta via dal piano della realtà. Sono quei bambini di cui la maestra dice: sta nel suo mondo, ha la testa fra le nuvole, non è facile coinvolgerlo.
 
Hanno grandi doti d?immaginazione artistica, molto collegati con un piano metafisico. E su quel piano si trovano a proprio agio. Molto meglio che sul piano della realtà. Come vedevamo nelle parole del dottor Bach, faticano ad affrontare una nuova giornata. La loro missione, e l?aiuto che può dare l?assunzione del nostro fiore, è trovare piacere nella vita, comprendere che siamo in questo mondo per sporcarci le mani con la realtà fisica, e che i talenti artistici hanno una sola possibilità per esistere: operare nel mondo della materia. Tra l?altro queste persone si rifugiano nel loro mondo interiore ma non sono del tutto felici, sentono che resta loro un lavoro scomodo da svolgere.  Sono persone che a volte si ritrovano a pensare che sarebbe meglio andarsene, morire, per avere la possibilità di ricominciare da capo, e a volte aspettano il giorno in cui potranno ricongiungersi con una persona cara che hanno perso. Quando si ammalano, dice Bach, mettono pochissimo impegno nel guarire, aspettano di guarire un po' da sé. Passivamente aspettano un futuro migliore, lo desiderano sinceramente, senza rendersi conto che stando fuori dall?arena della vita non stanno affatto lavorando per costruirlo.
Metchild Schaeffer dice: ?Nel suo cinema interiore proietta di preferenza film suoi, invece di prendere parte al grande teatro della vita?
Sembrano sempre un po' storditi, non del tutto presenti. E la vita reale risulta complessa per loro: sono sempre alla ricerca di qualche oggetto che hanno perso, si disorientano quando guidano o viaggiano in posti poco conosciuti. D?altra parte, essendo assorbiti dal proprio mondo interiore, sono come un po' anestetizzati, le ansie e i fatti dolorosi non li colpiscono poi tanto, c?è una sorta di distanza sia dal bene sia dal male. C?è una difficoltà a focalizzare, a memorizzare, vivono con un senso di astrazione.

La maggior parte della loro energia è spostata su un piano mentale e rimangono loro pochissime energie fisiche; spesso hanno mani e piedi freddi. Possono spesso avere disturbi agli occhi o alle orecchie, i sensi sono rivolti all?interno e hanno difficoltà a percepire la realtà esterna.
 
In generale direi che questo rimedio aiuta a materializzare le idee, i progetti. Può essere assunto per aiutarci a concretizzare quando abbiamo una splendida idea ma non riusciamo a capire come muoverci per realizzarla.
 
Di fatto Clematis è, nella sua forma più alta e armonizzata, una capacità di immaginazione artistica che può abbellire il mondo con un gentile visione. Riesce a raccogliere l?ispirazione che viene dall?alto e riesce a farla radicare nella realtà come il bel semino di Clematis che poeticamente si adagia al suolo grazie alla sua coda piumata.
 
A questo proposito osserviamo la pianta: è una pianta che cresce su terreni calcarei, molto diffusa dalle nostre parti. La possiamo vedere arrampicarsi sui rami o sui cespugli, oppure adagiarsi sulle recinzioni.
 
Siamo soliti dividere la pianta in base ai quattro elementi: la radice è l?elemento terra, il modo in cui ci si radica, il legame con la propria famiglia, con il passato, con il quotidiano. Poi abbiamo l?elemento acqua, l?aspetto più emozionale che è lo stelo, la parte ove avviene la circolazione e distribuzione della linfa. Segue l?aria, l?aspetto mentale che ritroviamo nelle foglie, e infine il fuoco, la parte più eterea e spirituale, quella in cui avviene la trasformazione, dove si trovano gli organi di riproduzione della pianta, cioè il fiore.
La radice di Clematis è innanzi tutto difficile da individuare. Partendo dalla pianta e andando a ritroso si fa fatica a trovare il punto di partenza. Da ogni radice possono diramarsi molti steli diretti, in modo contorto, in diverse direzioni. La radice si allunga profondamente anche perché poggia su un terreno che porta l?acqua in profondità. Quindi è una pianta ben radicata ma che ha una grande spinta ad elevarsi, a distaccarsi dal terreno. E? priva però di una volontà precisa come quella di Impatiens che con un unico stelo perfettamente diritto si alza dal suolo per procedere con sicurezza. Clematis non ha la forza di stare eretta da sola, si appoggia su qualcuno e su qualcosa disperdendosi più che elevandosi. In realtà gli steli diventano molto robusti e difficili da estirpare, ma non hanno una direzione precisa. In inverno poi si asciugano e sembrano corde che si sfaldano. La pianta sembra morta. Emotivamente le persone che hanno bisogno del rimedio Clematis non hanno una identità precisa, sono distaccati, si affidano a personalità più forti. I tipi Clematis sono emotivamente distanti, c?è poca acqua che scorre, poca passione, poca reattività.
 
Per quanto riguarda le foglie, esse sono molto ordinate, glabre, si pongono in modo molto ordinato. Il fatto però che gli steli siano cosi compositi e contorti fa sì che anche le foglie assumano un aspetto disordinato: la confusione emozionale confonde il pensiero, nello stesso tempo, però la debolezza emotiva nasconde un pensiero chiaro che deve solo essere liberato da una specie di paralisi, di  insensibilità.
 
Ed eccoci a parlare del fiore, il luogo in cui avviene la trasformazione che conduce la pianta verso il futuro. E la parola futuro ritorna spesso quando gli autori, e ancor prima lo stesso Bach, parlano di questa energia. Il fiore è bianco o leggermente crema, leggermente profumato, ed è un fiore senza petali. Le quattro parti bianche che sembrano petali sono in realtà i sepali che compongono il bocciolo. Quello che si dischiude è un pennacchio, sembra proprio un piccolo pennellino che porta nel giro esterno gli organi maschili, in quello interno quelli femminili. La mancanza di petali, che troveremo anche in altri fiori, è collegata alla difficoltà di riconoscimento di se stessi, del proprio valore. Il colore è bianco, il colore della purezza, il fiore non trattiene nessun colore, riflette tutto lo spettro e mi fa pensare ad una grande vulnerabilità, che non è altro che lo scarso coraggio di mostrarsi agli altri per quello che si è. E Clematis è un?anima gentile che getta un pizzo di bellezza e di sogno sulla realtà quando decide di lasciarsi coinvolgere e di dare dignità alla propria lotta coraggiosa alla ricerca del presente.
Dal fiore si sviluppano una serie di semi che sono disposti in modo sferico e hanno delle code pelose che conferiscono all?insieme un senso di poetica delicatezza. Una volta maturi non si lanciano, non prendono iniziative, restano attaccati alla pianta madre, che in inverno sembra completamente morta. In inverno si notano questi pennacchi molto decorativi che sono rilasciati dal vento solo a fine stagione. E allora volano leggeri e si poggiano a terra planando con le loro codine pelose e appoggiando la punta che ne favorisce la penetrazione nel terreno.
 
Clematis è utilizzato per i casi di perdita di coscienza, sia per shock emotivo, sia per altre cause. Per questo motivo è uno dei componenti del Rescue Remedy. E? molto indicato per gli adolescenti e le persone anziane, per chi cioè attraversa periodi della vita nei quali la fuga dalla realtà è più facile. Può essere considerato utile in primavera quando si fa fatica a svegliarsi al mattino. E? comunque utile in tutti i casi di sensazione di intorpidimento, di formicolio, anche con impacchi locali una volta diluita in acqua.
 
E ricordiamo che Clematis ci dona delicatamente la capacità di mettere in comunicazione il mondo delle idee con la realtà materiale, arricchendo quest?ultima di un poetico sogno di bellezza.

a cura di Naturopata Marina Piancastelli
 
Bibliografia
Edward Bach: Opere complete- Macrolibrarsi ed.
Julian Barnard: Forma e funzione ? Tecniche Nuove
Nora Weeks: La vita e le scoperte di Edward Bach ? Edizioni Guna
Metshild Schaeffer ? Il grande libro dei fiori di Bach- Corbaccio Ed.

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